E scono furtivi come le pantegane di notte e vanno a spargere il loro odio antisemitico. Oltraggiano le case, gli esercizi commerciali, i simboli dell’ebraismo con la viltà di chi agisce nel buio. Sono i complici morali dei jihadisti che hanno diffuso il terrore in Israele compiendo atrocità che rimandano la memoria al tempo dell’Olocausto. La guerra di Gaza, inevitabile risposta agli eccidi compiuti da Hamas, ha tolto il velo all’odio antiebraico che covava sotto la cenere. Si manifesta con azioni aggressive e simboli sfregiati: stelle di David sui muri delle abitazioni degli ebrei e dei loro esercizi commerciali, la caccia all’ebreo ovunque, come è accaduto nell’aeroporto russo del Daghestan, l’offesa alle pietre d’inciampo, l’assalto alle sinagoghe, i cartelli con scritte agghiaccianti e interdittive: «ebrei non ammessi». L’islamismo vuole approfittare di questa ondata di antisemitismo per riproporre il suo progetto di conquista. Israele, un pilastro dell’Occidente, è il primo obiettivo. Poi «conquisteremo Roma», ha proclamato Yunis Al-Astal, predicatore esaltato e deputato di Hamas. E dopo Roma l’Europa. Le difese morali dell’Occidente sono infiacchite dalle idee e dai comportamenti di chi rema contro i valori della nostra civiltà, della nostra cultura. La ragione si è addormentata. Il suo sonno è un rischio mortale.

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