È chiaro che lì per lì il sole e le belle giornate di questo ottobre che si dà tante arie da giugno fanno piacere. Giusto qualche emo incallito (speriamo si chiamino ancora così, dopo lo sforzo che ci è costato capire che in effetti sono i dark di qualche decennio fa, solo un po’ più timidi, come i leggings non sono altro che i fuseaux, il wresting è il buon vecchio catch e il 2023 è un 1983 che si è fatto il lifting e ha smesso di cotonarsi) vorrebbe un classico autunno umidiccio, piovoso e un po’ gotico. Insomma il sole fa piacere, chiaramente, ma dopo aver sentito tante cose sul riscaldamento globale, e soprattutto dopo esserci beccati qualche diluvio (pardon, ora si dice bomba d’acqua) davanti al bel tempo fuori stagione non proviamo più quella gratitudine spensierata di una volta. Il retropensiero è sempre un lugubre: “Ancora una bella giornata, la pagheremo cara”. Perché questo meteo che ti lascia andare in spiaggia in periodo di funghi e di castagne non regala nulla a nessuno: è un usuraio imprevedibile e violento. Ti infila in tasca banconote che non avevi chiesto e che non puoi rifiutare, e poi passerà a riprendersi con le brutte e con gli interessi le abbronzature extra, le cene all’aperto, il buonumore e magari anche il tetto di qualche casa. Siamo sempre quelli dell’83 e dell’Italia da bere, e adesso sta arrivando il conto.

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