O gni volta che compare in televisione un esponente di +Europa mi pongo questa domanda: ma davvero c’è chi vuole più Europa, ossia una comunità europea più estesa e più invadente? L’ingerenza della Ue nella vita e nella politica degli stati che la compongono è sempre più aggressiva e soffocante. Cresciuta sconsideratamente, è malata di elefantiasi. Gli egoismi la dividono e ne inceppano i meccanismi. Sempre più si sostituisce ai governi, che le soggiacciono. Questa Europa, che passa come un rullo compressore sui patrimoni dei suoi abitanti, con insensatezza ha pianificato una transizione ecologica dai costi esorbitanti. Al centro del progetto c’è la casa “green”. Soltanto una piccola parte dei proprietari degli immobili potrà affrontare le enormi spese di riconversione. È stato calcolato che milioni di edifici perderanno valore e molti saranno costretti a svendere. Gli avvoltoi sono pronti a scendere in picchiata. I fondi sovrani di trenta Paesi esteri hanno programmato di investire 4.500 miliardi per acquistarli. Diventeranno padroni delle nostre case. A questa mattana di menti progressiste malate di ecoideologie strampalate, si oppongono i conservatori del buonsenso. Se la democrazia è ancora un valore forse la spunteranno. Tutti aneliamo a una grande Europa, ma non +Europa. Vogliamo liberi stati in libera Europa.

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