Non c’è giustizia
Caffè Scorretto
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F lavio Briatore sa ingigantire le rughe dell’antipatia e quando c’è da sparare con la sua lingua da Vip non si tira indietro. Ma c’è una storia giudiziaria degna di un capolavoro del teatro dell’assurdo che gli fa recuperare punti. Nel 2010 viene indagato per sospetta frode fiscale e il suo mitico yacht di 62 metri sequestrato dalla Guardia di Finanza. Condannato in primo grado e in Appello; la Cassazione rinvia e in secondo appello il reato viene dichiarato prescritto ma la confisca confermata. Si ritorna in Cassazione e dalla Cassazione ancora in Appello che assolve l’imprenditore perché il fatto non costituisce reato e ordina la restituzione della barca. Peccato che nel frattempo sia stata messa all’asta e venduta. 12 anni, 6 sentenze. Per Flavio Briatore è “una vergogna” e questa volta l’imprenditore forse esagera ma solo quando dice di essere vittima dell’invidia sociale. No, non è un problema di chi possiede la barca o di chi non ha neppure acqua in brocca, il problema è la Giustizia che impiega 12 anni e dopo sei sentenze dice il contrario del contrario. Altrimenti che dire di Fausta Bonino, semplice infermiera, indagata per dieci omicidi e poi nuovamente accusata per nove? Condannata in primo grado all’ergastolo e poi assolta in Appello “perché il fatto non sussiste”. La Giustizia a volte è uguale e anche quasi diseguale con tutti.