« Oh troppo ardito, il tuo valor ti perderà» disse nel pianto Andromaca quando alle porte Scee di Ilio diede l’addio a Ettore. «Oh troppo bravo, il tuo valor ti fermerà» parafrasò in cuor suo la signora Serenella, moglie di Draghi. E così è accaduto: il suo Mario è stato segato nella scalata al Colle. La motivazione è un paradosso: è troppo bravo, meglio un anno ancora a Palazzo Chigi che sette al Quirinale. Dove, evidentemente, uno bravo non serve. Per giustificare il draghicidio i congiurati sostengono che solo lui può governare l’Italia e dare corso al Pnrr. La verità è un’altra: nessuno ha voluto correre il rischio di perdere lo stipendio e la pensioncina. Temendo la reazione del Drago molti pulcini del pollaio si sono messi a pigolare. Alcuni, improvvisatisi “navigator” del reddito di cittadinanza, gli hanno proposto, per risarcirlo, impieghi istituzionali al posto del sussidio di disoccupazione. «Un lavoro so trovarmelo da solo» ha risposto con una stilettata. E ha minacciato di chiudere la baracca e mollare i burattini. Il Drago ha ripreso a fiammeggiare, detta la linea e vuole consenso. Specie in politica estera. Perciò ha spedito a Mosca in missione di pace il giovin Di Maio con l’incarico di pronunciare poche, accorate parole: «Babbo mi ha mandato per dirvi che dopodomani viene lui».

© Riproduzione riservata