C essato l’allarme orsi, ecco che arrivano gli squali. Nel Mar Rosso un povero turista è morto per l’attacco di uno di questi grossi pesci. Per vendetta, l’animale è stato catturato e ucciso a pugni e bastonate in spiaggia. Così impara a nuotare e cacciare (perché quello stava facendo per poi scambiare per una preda il bagnante) dove i turisti stanno facendo le vacanze. Ora è scattato l’allarme a Cuba, dopo la cattura di una grande verdesca nella Baia della capitale L’Avana. La stampa cubana ha reagito con un articolo di cui riporto qualche passo: «Non bisogna temere l’esistenza degli squali. Dobbiamo invece rispettarne la presenza e la loro autorità. Semmai dovremmo aver paura se, trovandoci nell'oceano, non li vedessimo. Come al solito, sul web si è scatenato uno tsunami di informazioni errate, false e persino malevole sull'uccisione dell'animale», ha aggiunto la rivista, ribadendo «l’impegno per la conservazione degli oceani, l’amore per gli squali, per Cuba e per la pesca. Pericolo per l’uomo?», si è poi chiesto l'autore dell'articolo. «Gli squali non sono più audaci del solito. L’oceano è la loro casa e la loro presenza è un segno di salute e di equilibrio della vita marina, non siamo in guerra contro gli squali!». Una lezione di ecologia, cultura e giornalismo.

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