O ra le donne d’Italia sono due. Giorgia e Elly. Poli opposti, destra e sinistra che si fronteggiano. Entrambe giovani e determinate. La prima ha già superato il traguardo di Palazzo Chigi, la seconda la tappa intermedia della segreteria del suo partito. Sull’età delle due ragazze prodigio danno i numeri i sostenitori e i detrattori. Concita De Gregorio, avendo Schlein 37 anni e Meloni 46, sostiene che la presidente del Consiglio ora appare vecchia. La giornalista di Repubblica vede in lei l’artefice di «una rivoluzione senza testosterone». Azzeccata trasposizione simbolica. In Italia il testosterone è in calo, soprattutto in politica. Se vogliamo metterla sul piano della precocità bisogna però essere onesti rispettando date e ruoli. Giorgia a 35 anni fondò Fratelli d’Italia e ne assunse la segreteria. Schlein perciò è in ritardo di due anni. Potrà rifarsi se diventerà capo del governo entro i prossimi sette. Il “manifesto”, il più intelligente organo di stampa della sinistra, esulta: «Finalmente una progressista, una donna che ama un’altra donna». I devoti dell’Lgbtqia+ applaudono. Gioisce anche Conte, che anela alla sua mano. Lei fa la ritrosa, lui finge indifferenza: scaramucce fra innamorati. I pronubi intanto si stanno dando da fare. Se si accoppieranno il Conte Giuseppe farà di Elly una Contessa.

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