Il ricettario rosso
Caffè Scorretto
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L a carenza di medici manda in tilt i Pronto soccorso, allunga i tempi di attesa e priva i cittadini di assistenza. Se questo è vero, è lo è davvero, perché la Regione non accetta i medici in pensione disposti a dare una mano? Risposta: perché non possono utilizzare il “ricettario rosso” che dà la possibilità di acquistare farmaci e eseguire prestazioni mediche a spese del Servizio Sanitario. Ma se questi ricettari sono dispensati dalla Regione costerebbe niente approvare una deroga che, in attesa che passi la nottata, autorizzi anche i pensionati purché iscritti all’Ordine. Un’operazione semplicissima: come aver sete, bere e non aver più sete. Il direttore dell’Asl di Oristano intelligentemente aveva pubblicato un avviso per la copertura delle zone carenti aperto a medici di medicina generale, guardie mediche, dirigenti medici e medici chirurghi iscritti all’Albo. Quindi anche ai pensionati. La legge nazionale non vieta espressamente la consegna del “ricettario rosso” ai pensionati ma, e qui scatta il sillogismo della Regione, non nominandoli li esclude. I pensionati possono esercitare utilizzando però i ricettari bianchi cioè facendo pagare le medicine ai pazienti. “In pedde anzena corrias largas”, proverbio antico sull’arte di risparmiare sulla pelle degli altri e gli altri siamo sempre noi, pazienti che hanno perso la pazienza.