D opo aver trascurato Lasorella, sacrificato Lacerenza e snobbato Lacorazza - nell’inutile attesa di Speranza, che poneva come condizione di essere chiamato Lasperanza - il Campo largo lucano chiude finalmente un confronto estenuante.

Per il M5S Lacerenza rappresentava la speranza, ma Avs si è lacerata su Lasorella e per i dem la corazzata restava Speranza. Quanto a Lacorazza, la sua candidatura piaceva solo alla sorella (che peraltro vota FdI). Certo, ci sarebbe stato Chiorazzo, ma per mezzo M5S era “Orazzo chi?” e l’altra metà lo chiamava col suo nome ma proseguiva in rima.

Venerdì era spuntato un fragile accordo: prevedeva che gli alleati elogiassero la coerenza di Lacerenza e ribadissero la speranza in Speranza, ma quando è emerso che sua sorella non ha la corazza allora Schlein - irritata perché inspiegabilmente i dem lucani la chiamano Laschlein come i giornali di destra - ha fatto saltare tutto. Davanti alla mediazione in extremis di Avs (“Corazziamo la speranza nella sorella di Lacerenza”) il portavoce locale M5S, Lapazienza, ha lasciato la politica. A quel punto, mentre +Eu cercava sull’elenco qualche abbonato che si chiamasse Lesperienza o Lacompetenza e la situazione degenerava rapidamente in scherzi telefonici da seconda media, è passato in sede Marrese, che cercava suo cognato, e lo hanno candidato.

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