C hi sarà l’essere misterioso che, mentre scopri che il volo per Cagliari partirà con un’ora di ritardo, fra tutti i sedili di Fiumicino sceglie quello accanto al tuo, estrae il telefonino e mette a tutto ma proprio tutto volume la conferenza stampa del nuovo allenatore del Lecce?

Proviamo a fare qualche ipotesi:

A) una creatura aliena che si nutre di sguardi di disapprovazione;

B) un parente stretto del mister che gli cerca proseliti fra i viaggiatori in attesa di decollo;

C) un serial killer che ha abbandonato al metal detector coltello da caccia e fil di ferro per strangolamenti e si arrangia come può per rendere il mondo un po’ più amaro;

D) un esponente di spicco della delinquenza locale che, unito in un medesimo disegno criminoso con gli Aeroporti di Roma, ti toglie l’ultimo pizzico di fiducia nell’umanità sopravvissuto ai prezzi da Compagnia delle Indie delle lasagne e ai contraddittoriamente reiterati ULTIMI AVVISI al passeggero Setticoncas in partenza per il corno grande della forca, urlati all’improvviso in audiodiffusione in italiano con cadenza trasteverina e poi in un inglese alla Renzi;

E) un cafone impressionante. Ed è chiaro che questa è l’ipotesi più probabile, ma è triste che quegli interminabili venti minuti di fastidio squisito e surreale abbiano un motivo così piatto, così qualunque.

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