L a Natura, si sa, a volte commette errori. Per fortuna ci sono le sentinelle - a volte in borghese e in piedi, in altre occasioni in uniforme - a segnalarcelo. Meno male: rischieremmo altrimenti di tollerare non solo l’omosessualità, ma perfino le iniziative pubbliche per “sdoganarla”, per renderla moralmente lecita. Fuori legge, non si può porre: per farlo, servirebbe una struttura statale un po’ più nerboruta della nostra pur logora democrazia, e che a qualcuno nemmeno dispiacerebbe.

A proposito: il Generale anti-gay (e anti un sacco di cose) Roberto Vannacci, che vende migliaia di copie del suo libro sul tema “brevi cenni sull’Universo”, cambia incarico, finisce sotto inchiesta proprio per quanto scrive e, per impratichirsi con il suo nuovo comando, va in congedo per un mese. Ora è al vertice delle forze operative terrestri, come capo di stato maggiore. Che sempre più rischia di diventare uno Stato minore. Comanda in contumacia.

Ma Vannacci regala una verità: proprio il fatto che la Natura fa errori. E scrive che «i gay non sono normali». In effetti certe persone nascono difettose, fanno cose contrarie alle leggi di natura e divine, offendono la morale comune e religiosa. Ha ben ragione, chi dice che bisognerebbe curarle. Il problema (in Generale) è che nessuno ha la più pallida idea di come si curino gli omofobi.

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