L ’evasione fiscale scende sotto i 100 miliardi. Bene, se non fosse che Il Documento di Economia e Finanza precisa che la riduzione coinvolge in particolare l’Iva, il canone Rai e le locazioni mentre i redditi da lavoro autonomi e da impresa soggetti ad Irpef continuano ad aumentare arrivando a circa il 68 per cento di imposte non pagate e una perdita di gettito di 32 miliardi di euro. Alla faccia del bicarbonato! A Cesare dunque si dà per costrizione (canone e locazioni) mentre chi può se la fila col malloppo nei paradisi fiscali. Si dice: a imposizione esagerata, evasione obbligata. Secondo il Governo l’alibi crollerebbe sotto i colpi della “equità orizzontale” di portata talmente potente da rendere possibile l’impossibile, probabile l’improbabile. Fatto salvo l’ossimoro, in concreto vuol dire che i contribuenti dovrebbero versare le stesse imposte indipendentemente dal lavoro che svolgono e dunque dal tipo di reddito: pensionati, lavoratori, autonomi. Tutti nello stesso calderone bollente dimenticando l’attuale sistema in “verticale” fondato sul criterio classico della progressività: più incassi più paghi. Sì ma quanto? E soprattutto per avere in cambio quale sanità, quale scuola, quale assistenza, quali trasporti, quale sicurezza? Sulla carta tutti i sistemi funzionano se anche i pensionati trovano nello Stivale il paradiso fiscale.

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