G li arabi, gli islamici, si stanno comprando le democrazie dell’Europa. Stracarichi di petrodollari fanno shopping. Acquistano aziende, marchi, palazzi, squadre di calcio, uomini e cose. Ora, in previsione della crisi in cui precipiteranno cittadini e imprese a causa del Green Deal, hanno reso operativo il fondo che rastrellerà gli investimenti sulle fonti rinnovabili di energia e sui patrimoni immobiliari dei molti privati che non potranno sostenere le spese di adeguamento. Il Green Deal, ossia il Patto verde, è un pacchetto di iniziative strategiche approntato dalla Ue per promuovere la transizione ecologica. Secondo i più attenti analisti ci costerà una montagna di miliardi di euro: in parte minore uscirà dalle casse degli stati, in misura maggiore dalle tasche dei cittadini. Il nostro impoverimento favorirà l’obiettivo ultimo degli arabi islamici: la sostituzione della nostra cultura con la loro. Gli imam, che agiscono liberamente in Europa, lo predicano ormai apertamente: ci conquisteranno con il denaro e la prolificità delle loro donne. Nel piano di invasione, solo apparentemente pacifica, non è contemplata la loro integrazione ma la nostra sostituzione. Noi intanto continuiamo a fare una pericolosa confusione tra bontà e buonismo, clandestinità e dovere di accoglienza, ecologia e ecologismo. Tra gretinismo e scienza.

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