A Davos come a Vienna. Nella cittadina sciistica svizzera, sede del recente Forum mondiale dei massimi esponenti della politica, dell’economia e della finanza è accaduto qualcosa di simile a quel che accadde a Vienna nel 1814. Quando Napoleone, sconfitto, si rifugia in esilio nell’Isola d’Elba le potenze vincitrici si riuniscono nella capitale austriaca per spartirsi l’Europa. I lavori sono stressanti, la posta in palio è enorme; al termine di ogni giornata i congressisti sono psichicamente stremati. Hanno bisogno di un diversivo per ricaricare le pile. Niente di più efficace che spassarsela con le belle viennesi. Per quanto gli illustri personaggi fossero accorti nel mascherare le loro scappatelle, i cronisti dell’epoca ne scoprono e svelano i peccati di carne. Tra gli altri Metternich, Pitt e l’ex vescovo Taillerand. Lo zar Alessandro ebbe, addirittura, una piacevole storia con una bella guantaia. Dieci anni dopo un film intitolato “Il Congresso si diverte” romanzò i risvolti pruriginosi di quello storico evento. Anche a Davos, riferiscono i giornali, il Congresso si è divertito: escort d’alto bordo per entrambi i sessi, appuntamenti a luci rosse, piacevolezze. «L’uomo non è di legno» ha scritto la stampa elvetica. Vero. Ma dopo quanto è accaduto in Svizzera, l’antico detto va attualizzato: «Anche la donna non è di legno».

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