G entile terza media di Cremona traumatizzata dal film horror proiettato dal supplente che doveva far trascorrere in qualche modo un’ora buca: questo è un appello alla comprensione per l’insegnante in questione e per tutti noi vecchiacci malefici suoi compagni di generazione (se ha preso posto su una cattedra italiana, sia pure provvisoriamente, è plausibile che veleggi nel pieno della crisi di mezza età).

Fra un conato indotto dagli abbondanti squartamenti visionati e un brivido di terrore sarebbe giusto da parte vostra prendere in considerazione che oggi a fare una fifa blu agli italiani più stagionati siete proprio voialtri, adolescenti e preadolescenti, soprattutto se raggruppati in quel branco sguaiato che per ironia del linguaggio burocratico viene definito “classe”. Temiamo sempre più spesso che ci bullizziate, che prendiate a pappine il prof, che azzanniate un bidello, che ce ne facciate di tutti i colori per poi condividere sui social i video della nostra sconfitta. Perciò cercate di capire, fra un urlo e un incubo, che per noi è rassicurante sapere che per una mattina a tremare in aula siete stati voi. E sappiate che ai tempi nostri a tenerci svegli la notte era il compito di matematica. E quando i nostri genitori tornavano dai colloqui, ogni volta era un remake di Non aprite quella porta. Coraggio.

© Riproduzione riservata