I n fondo ha una sua utilità questa farsa del petroliere che, messo dalla ragion di stato e dall’ipocrisia internazionale a presiedere la conferenza mondiale sul riscaldamento globale, esclude spazientito che ci sia un nesso fra le temperature che salgono e il petrolio che bruciamo.

Ai negazionisti, quelli che ci ripetono che i cambiamenti climatici ci son sempre stati ma dimenticano pelosamente che non sono mai stati così veloci, piace molto accusare di ideologismo chi dà ascolto al 99% degli scienziati e rivendicare a sé un punto di vista smaliziato, astutamente scettico, laicamente concreto. A loro non la si fa, insomma, perché sanno o comunque intuiscono quanti inconfessabili interessi ci siano dietro l’allarme per la Terra che va arrosto.

Bene, ora vedremo se riusciranno a non applicare tanta affilata capacità di lettura, tanta competenza dietrologica allo spettacolo dell’oste che urla che il vino è ottimo, del petroliere che assolve il petrolio, del vampiro di futuro che ci suggerisce di concentrarci sul presente altrimenti riapparirà il passato pre-industriale. Baudelaire ci ha spiegato da tempo che il capolavoro di Satana consiste proprio nell’averci convinto che egli non esiste. Vedremo se ci cascheremo anche adesso che è salito sul pulpito per assicurarci che lo zolfo fa bene e che al calduccio si sta divinamente.

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