La storia dei murales sardi nasce in un piccolo e vivace centro della campagna campidanese, poi via via se ne accodarono altri, dalla Barbagia alla Planargia, e oltre, verso nord. L’Isola, in breve, diventò capitale del muralismo per ridare vita a scorci pittoreschi in decadenza, a vicoli semi-abbandonati e per dare impulso alla voglia di far sentire il grido di protesta e sofferenza. Dai murales alla street art, dalla protesta alla sperimentazione, la Sardegna è sempre protagonista: per gli artisti sardi e non solo è come un’immensa tavolozza da colorare.

Ecco dove vedere i murales in Sardegna.

Murales di Orgosolo – La storia raccontata sui muri di un paese-museo. Orgosolo rivela un profondo legame con le sue radici barbaricine e con usi e costumi di un tempo: è la patria del canto a Tenore, patrimonio dell’Umanità Unesco, nonché paese dei murales. Il borgo, di quattromila e 500 abitanti, è famoso in tutto il mondo per i suggestivi dipinti che adornano stradine e piazze, case del centro storico e facciate di nuovi edifici. Narrano di politica e cultura, intimo dissenso e lotte popolari, malessere e giustizia sociale, vita quotidiana e tradizioni pastorali. Tra i più belli il murale dedicato a Fabrizio de André di Francesco Del Casino, vero padre del muralismo nel centro dell'Isola.

Cristiano De Andrè con il frontman degli Istentales, Gigi Sanna, davanti al murale del padre (Archivio L'Unione Sarda)
Cristiano De Andrè con il frontman degli Istentales, Gigi Sanna, davanti al murale del padre (Archivio L'Unione Sarda)
Cristiano De Andrè con il frontman degli Istentales, Gigi Sanna, davanti al murale del padre (Archivio L'Unione Sarda)


Murales di San Sperate – Arte e natura si fondono magicamente in un paese che si adagia nel fertile Campidano meridionale. Anche San Sperate è un paese-museo. Camminarci è un tuffo nell’arte: centinaia di colorati murales adornano le vie raccontando storia, tradizioni rurali e vita della comunità. Il “muralismo” si sviluppò nel rivoluzionario 1968: Pinuccio Sciola concepì il progetto di trasformare il paese in un laboratorio di creazione cui aderirono e contribuiscono tuttora artisti locali, italiani e stranieri. Da segnalare il murale di via San Giovanni, composto da una serie di murales in sequenza realizzati da Raffaele Muscas, che hanno come protagonista la figura umana.

Murales in Sardegna (archivio L'Unione Sarda)
Murales in Sardegna (archivio L'Unione Sarda)

Murales in Sardegna (archivio L'Unione Sarda)


Murales di San Gavino – Negli ultimi anni anche a San Gavino è esplosa una viva corrente artistica grazie soprattutto all’attività dell’associazione Non Solo Murales. Tutto ebbe inizio nel 2013, quando dopo la scomparsa prematura di Simone “Skizzo” Farci, i suoi amici organizzarono un evento di musica e di cucina, le sue passioni, e fecero realizzare un murale dall’amico e compaesano Giorgio “Jorghe” Casu. Da quel momento Casu ha realizzato altre opere, attirando muralisti del calibro di Ericailcane, Spaik e Gabriel Moreno, oltre a molte associazioni giovanili impegnate nel campo dell’arte e della riqualificazione urbana.

Zola ammira il suo murale a Oliena (Archivio L'Unione Sarda)
Zola ammira il suo murale a Oliena (Archivio L'Unione Sarda)
Zola ammira il suo murale a Oliena (Archivio L'Unione Sarda)

Murales di Oliena – A Oliena, uno tra i più interessanti paesi della Barbagia, c’è grande ricchezza di storia, cultura e murales. Uno dei più recenti si trova sulla centrale via Vittorio Emanueleuna raffigurazione di Gianfranco Zola, il più illustre concittadino, raffigurato all’interno di una pagina di giornale che ricorda la Gazzetta dello Sport. A fare da corollario, i titoli vinti e gli stemmi dei club in cui il calciatore ha giocato durante la sua carriera, presentati dal titolo “Sir Gianfranco Zola”. 
Murales di Tinnura – Tinnura, paesino di appena 250 abitanti, tra i più piccoli dell’Isola, a nove chilometri da Bosa e a 55 dal capoluogo di provincia Oristano, è un museo d’arte moderna “a cielo aperto”. Nelle suggestive vie e piazzette lastricate, si ammirano monumenti e statue di artisti sardi (tra cui Simplicio Derosas e Pinuccio Sciola) e pittoreschi murales dipinti nelle facciate delle case, raffiguranti momenti di vita rurale e del borgo. Pina Monne è tra i più illustri muralisti: l’eclettica artista di Irgoli innamorata di Tinnura celebra il mondo agro-pastorale e una cultura millenaria che rischia di scomparire.

(Unioneonline/D)

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