Situazione tecnica e societaria estremamente critica nel Bonorva calcio, squadra che dovrebbe disputare la prossima stagione nel girone B di Promozione. Mai come in questi casi il condizionale è d'obbligo.

"In questo momento abbiamo solo 5 giocatori in rosa, affiancati da qualche giovane volenteroso locale - spiega sconsolato il presidente Roberto Marruncheddu - Iscriveremo al campionato la squadra, ma non ci sono le condizioni per continuare. Probabilmente neanche gli sponsor, visto il momento particolarmente delicato, saranno disposti a darci una mano come negli anni passati. Inoltre non ci sono persone che ci aiutino, specie dal punto di vista dirigenziale. La situazione è davvero critica".

Salvatore Deriu, 41 anni, centravanti, bonorvese doc e bomber di tutti i tempi dei biancorossi, compresa la passata stagione (17 reti in 19 partite), sarebbe tra quei 5 giocatori in forza alla società. La sua però sembra un'amara resa di fronte all'evidenza. "Ho dato l'anima tanti anni per i miei colori e per il mio paese - dice - i presupposti per iniziare questa stagione però al momento non ci sono. Quei pochi dirigenti che si sono dannati l'anima sono soli e senza aiuti. In questo contesto anche per il sottoscritto sarà difficile quest'anno indossare la gloriosa casacca biancorossa". Ha alzato bandiera bianca anche il tecnico Emiliano Frau, che la stagione scorsa aveva tolto la squadra da una posizione delicata e l'aveva condotta fuori dai playout. "A Bonorva mi sono trovato benissimo e ho tanti amici - afferma - ma in queste condizioni è impossibile andare avanti".

La situazione del Bonorva calcio appare in realtà solo la punta di un iceberg di un calcio dilettantistico in grande difficoltà. Tante altre squadre infatti non hanno attualmente mezzi per proseguire l'attività e rischiano di essere travolte dalla crisi economica post pandemia. La Federazione sta facendo la sua parte, ma non può risolvere da sola tutte le problematiche. Mancanza di risorse finanziarie, sponsor che fuggono, ancora nessuna certezza sull'affluenza degli spettatori nei campi sportivi, regole non del tutto chiare sono fattori che rischiano di affossare il calcio dilettantistico sardo e italiano. Inoltre ci sono ancora giocatori che, nonostante la pandemia, si ostinano a pretendere dalle società rimborsi spese assurdi e onerosi. Di questo passo il baratro è sempre più vicino e più di una società rischia di scomparire dal panorama calcistico isolano.
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