Il Comitato regionale della Figc della Sardegna e tutte le delegazioni provinciali, distrettuali e zonali dell'isola rimarranno chiuse fino a tutto il 13 aprile salvo ulteriori proroghe.

La decisione arriva per la necessità di garantire a tutto il personale dipendente della LND l'adozione di tutte le misure atte a prevenire e a limitare i rischi da contagio del "coronavirus COVID-19".

Ma cosa pensano le società?

"Con una situazione talmente incerta come quella attuale - dice il presidente del Lanusei (Serie D), Daniele Arras - onestamente pensare ad una ripresa dei campionati è alquanto improbabile. Se si dovesse ripartire bisognerebbe avere in primis della garanzie dal punto di vista sanitario. Difficile averle non essendoci grossi miglioramenti. Inoltre il sistema economico ne uscirà con le ossa rotte. Le società necessiterebbero quindi di supporto altrimenti non si andrà avanti non solo nel futuro immediato, ma anche in quello di medio e lungo periodo".

Il vice presidente del Carbonia (Eccellenza), Checco Fele: "L'auspicio è che i campionati possano riprendere perché significherebbe aver risolto il problema sanitario. Ed è giusto che sia il campo a decretare i verdetti. Se però il prosieguo non dovesse essere possibile l'alternativa è quella del congelamento delle classifiche. Non si parli di annullamento perché sarebbe un tradimento nei confronti delle società che hanno investito tanto e che hanno aspirazioni e speranze".

Per il presidente della Ferrini Cagliari, Pietro Caddeo: "Salute e sicurezza prima di tutto. La nostra società è d'accordo con quanto dichiarato dal presidente Gianni Cadoni. Attendere con l'auspicio di poter riprendere a giocare. Anche a maggio o giugno. Mi auguro poi che gli organi federali diano una mano a quei giocatori che non sono potuti rientrare a casa".

Non favorevole alla ripresa dei tornei il presidente della Villacidrese (Promozione), Matteo Marroccu: "Non ha nessun senso. In questi casi il calcio passa in secondo piano. Da considerare anche i problemi economici e gestionali. La mia proposta? Congelare le classifiche attuali o di disputare i playoff e playout, con gare secche, ad agosto posticipando l'inizio della stagione successiva".

Il presidente del Castiadas Pierpaolo Piu: "In questo momento, il tema calcio proprio non rientra nei miei pensieri. Penso comunque sia meglio dire basta promuovendo le prime due classificate di ogni girone dei vari campionati e eliminando le retrocessioni. Sarebbe una soluzione che potrebbe essere accolta dalla stragrande maggioranza delle società. La mia paura comunque è che saranno tante società che rinuncerenno soprattutto nella serie D al prossimo campionato. Prevedo anche tantissime difficoltà fra i dilettanti. Il prossimo sarà un campionato che soffrirà la drammaticità di questo momento".
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