Cagliari - Roma, collegamento telefonico: «Non faccio altro che cucinà e magnà. Come se non ci fosse un domani». Bilancia? «Col cavolo che mi peso!». Dall'altra parte della cornetta c'è Valerio Scanu, l'artista maddalenino che ha spiccato il volo nel talent "Amici", per poi planare sul palco del Festival di Sanremo (che ha vinto nel 2010) e da lì è arrivato sempre più su. In tutti i luoghi e in tutti i laghi. Ora è fermo, nella sua casa a San Cesareo, da dove ci racconta le sue giornate di clausura in tempo di Coronavirus.

Problemi di solitudine?

«Uhm, direi di noi. A casa siamo in quattro, io e i miei tre chihuahua: Bisonte, Patty e Cassandra. Mi fanno tanta compagnia».

E lei?

«Io mangio e cucino».

Passione nuova?

«Diciamo che già cucinavo, ma in questo periodo sto sperimentando... forse un po' troppo».

Ultimo esperimento?

«Non è proprio un esperimento, perché in realtà le avevo già fatte una volta. Comunque ho preparato cento seadas. Ho trovato il pecorino fresco sardo per l'impasto così ho fatto prima una prova con mezzo chilo di impasto, e poi ci sono entrato pesante qualche giorno dopo».

Già finite?

«In realtà le ho messe in freezer. Tanti amici le amano, pensavo di fargliele avere tramite corriere, oppure quando potrò le consegnerò personalmente».

Altri piatti?

«Ah, le formaggelle. Ne ho fatte una ventina, due giorni fa. Era la primissima volta».

Soddisfatto del risultato?

«Mamma mia, sono venute benissimo! Tra l'altro credo di aver trovato anche la quadra giusta per i ravioli dolci, quelli che fanno in Gallura».

Attività fisica?

«Macché, l'unico movimento a cui mi sto dedicando è quello della forchetta».

Aperitivi virtuali?

«In realtà no. Sono iscritto in Giurisprudenza, più che altro sto cercando di vedermi con i colleghi dell'Università per studiare, ma è davvero tosta. Per assurdo adesso che dovrei avere più tempo non riesco a concentrarmi come dovrei».

Tv?

«Ho scaricato Disney Plus».

Sveglia alle?

«Prima anche alle 7,30/8, ora se non sono minimo le 11,30 non mi alzo. Insomma, un ozio senza eguali».

Giornata tipo?

«Mi sveglio e inizio a mangiare. Poi mi metto a cucinare, assaggio, studio, e riprendo a cucinare e mangiare. Sto un po' al pc o alla tv sino a quando non dormo. In quei momenti non mangio».

Mise da quarantena?

«Ora ho la maglia del pigiama, solitamente uso le tute. Non ho ancora messo i jeans».

Parenti?

«Ci sentiamo tutti i giorni, su whatsapp abbiamo i gruppi, oppure con telefonate tradizionali».

La cosa che le manca di più.

«La famiglia, gli amici storici, la mia terra. Il mio mare e stare davanti al caminetto, qui a Roma non ce l'ho, mi rendo conto che è un privilegio».

Problemi di insonnia?

«È un periodo difficile per tutti. soprattutto per chi ha attività commerciali. Io ne ho due con diversi dipendenti, e al momento non ci sono risposte reali ed effettive che tutelino i titolari, se non mettere mano alla tasca e pagare gli stipendi. Quando sei padrone di te stesso e hai anche una responsabilità verso terzi, l'ultimo a mangiare devi essere tu».

Sara Marci

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