Un lungo viaggio da Porto Torres a Genova, poi il trasporto a Sanremo in ambulanza. Un trasferimento non certo semplice, ma ben altro ci vuole per piegare un guerriero come lui.

Paolo Palumbo si trova oggi nella città dei fiori "con l'adrenalina a mille", ha confidato, ma pronto a salire con grande coraggio sul palco della più importante kermesse canora italiana. A limare gli ultimi dettagli e a supporto il suo speciale "team", che mai lo lascia solo, composto dal fratello Rosario, da mamma Sonia e da papà Marco. E poi i numerosi assistenti che lo hanno in ogni modo supportato per consentirgli di poter finalmente coronare il sogno di una vita.

A Sanremo il 22enne oristanese canterà "Io sono Paolo", un brano da lui scritto e composto in collaborazione con Cristian Pintus, in arte Kumalibre. Ad accompagnarlo sul palco proprio Kumalibre e il musicista Andrea Cutri, che dirigerà l'orchestra.

Per lui, dunque, una vittoria nella dura battaglia per la vita: se il male lo ha privato quattro anni fa, appena 18enne, della voce, a ridargli la parola è un comunicatore vocale.

"Io sono Paolo" affronta il tema della malattia nel modo più duro e diretto: un pezzo autobiografico che non ha superato le selezioni di Sanremo Giovani, ma ha colpito al cuore il conduttore e direttore artistico Amadeus, che ha voluto Paolo con sé sul palco dell'Ariston. "Se esiste una speranza ci voglio provare - si legge nel testo della canzone - Per volare mi bastano gli occhi, sono la montagna che va da Maometto, pur restando disteso sul letto".

"Sanremo è il regalo più bello che la vita potesse farmi", ha confessato qualche giorno fa Paolo, che oggi incontrerà Mogol per l'inaugurazione di Casa Siae. E ha lanciato il suo messaggio di speranza: "Il mio sogno ora è di poter dire a tutti con la mia canzone che ciò che ci può fermare è solo un'apparenza: nulla ci può distruggere se noi non glielo permettiamo".

Sul palco con Paolo Palumbo ci saranno anche le scarpette rosse in ceramica che l’assessore all’Artigianato del comune di Oristano, Pupa Tarantini, gli ha affidato in un messaggio "di solidarietà e di civiltà" volto a combattere il triste fenomeno della violenza contro le donne.

E poi un altro assaggio di Sardegna, rappresentato da una copia della maschera della Sartiglia che sarà donata ad Amadeus.

(Unioneonline/v.l.)
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