Chiarezza sull'ospedale di Lanusei, un'opera costata 850 mila euro di fondi comunitari, ma che ad oggi resta ancora chiusa. È tornata all'attacco la deputata sarda Mara Lapia (M5S) con un intervento di fine seduta mercoledì in Aula alla Camera per ottenere spiegazioni circa il destino della struttura. Un'ulteriore sollecitazione, quella della grillina, che arriva dopo che, pochi giorni fa, due pazienti cardiopatici, da settimane in sciopero della fame e dei farmaci, sono stati ricoverati d'urgenza nel reparto di cardiologia. Lapia ha contestato gli uffici della regione Sardegna e l'assessore alla Sanità, Mario Nieddu, perché "non si è attivato con urgenza per l'apertura della sala di emodinamica". La deputata ha sottolineato che, all'indomani della sua denuncia all'Anac e alla Procura della Repubblica, "chi avrebbe dovuto avere il dovere di vigilare e di gestire la situazione, avendo anche il potere di firma per sbloccarla, probabilmente nel timore di essere coinvolta in un'indagine, ha improvvisamente deciso di chiedere ad ATS Sardegna chiarimenti e spiegazioni sulle spese sostenute per la realizzazione della struttura, come anche sulle procedure di accreditamento del servizio di emodinamica. Quindi coloro che dovrebbero dare risposte fanno domande: siamo al paradosso". Tutte le verifiche, ha concluso la Lapia, erano da effettuare "prima di ritrovarsi con un importante servizio sanitario praticamente mai aperto: un indicibile gioco di scaricabarile sulle responsabilità". 

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