Dopo l'emendamento presentato al ddl bilancio 2020 dal senatore di Forza Italia Emilio Floris, che si preoccupava di garantire la
perequazione dei costi energetici fra l'Italia continentale e le regioni insulari, la questione energetica sarda è stata trattata oggi durante la prima delle due giornate della XII edizione del Forum organizzato annualmente da QualEnergia (rivista specializzata in tematiche energetiche), l'evento patrocinato da Legambiente e altre realtà associative e produttive di settore. Per Luigi Michi, responsabile strategico di Terna, bisogna ricordarsi che la sfida della transizione energetica nel nostro Paese parte dalle isole, e "in primis dalla Sardegna, in cui l'operazione decarbonizzazione sarà particolarmente ardua". Secondo Andrea Zaghi, direttore generale dell'associazione di imprese Elettricità Futura, l'Italia è a buon punto sullo sviluppo delle rinnovabili, se si pensa allo stato dell'arte in altri grandi Paesi UE come la Germania. Le difficoltà stanno nei territori marginali, "soprattutto in Sardegna", denuncia Zaghi. Ma si sta lavorando anche sull'isola, ha comunque sottolineato Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, che ha chiarito come la transizione stia procedendo anche sul territorio sardo. Zanchini si è congratulato con la sottosegretaria pentastellata allo Sviluppo economico, la nuorese Alessandra Todde: "Ha fatto un lavoro egregio, mettendo in discussione la prospettiva di una nuova dorsale del metano in Sardegna, che in questo momento non avrebbe senso", ha detto riferendosi alla contrarietà manifestata in diverse sedi dalla sottosegretaria nei confronti dei nuovi gasdotti in costruzione per il potenziamento energetico dell'isola e al suo sostegno a un incremento delle rinnovabili.
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