Si fanno chiamare "le ragazze Roki", perché sono affette dalla sindrome di Rokitansky. Sono giovani donne nate senza utero, ma che potrebbero avere dei figli tramite la tecnica della gestazione da parte di altre.

E sono anzitutto loro, oggi, a scendere in piazza a Roma, davanti a Montecitorio, per far sentire la propria voce insieme a quella di altre donne che, per patologie o condizioni diverse, non possono intraprendere una gravidanza. E per ribadire, dunque, il loro forte "no" alla proposta di legge di Giorgia Meloni di rendere questa pratica un "reato universale".

Passeggini vuoti, da parte loro, a simboleggiare l'impossibilità di avere una "culla" per diventare madri, che però non significa non avere questo desiderio e la volontà di realizzarlo.

Se la proposta fosse approvata potrebbero essere punite con la "reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro, anche nei casi di gestazione per altri conclusa all'estero", e dunque nei Paesi in cui questa è consentita da una legge dello Stato.

La manifestazione è organizzata da Maria Sole Giardini, consigliere generale dell'Associazione Luca Coscioni. Pur essendo fertile è nata senza utero, i suoi gameti sono idonei al concepimento, ma il suo corpo non ha "la culla" per consentire che un embrione si annidi e cresca. Portare avanti una gravidanza le è impossibile. Maria Sole e il marito hanno deciso di provare ad avere una gravidanza percorrendo le vie legali, in assenza di una legge che in Italia regolamenti la procedura di gestazione per altri.

L'Associazione Coscioni evidenzia di aver "lavorato dal 2016 a una bozza di proposta di legge sulla cosiddetta gestanzione per altri 'solidale', portata avanti senza alcun compenso, con l'obiettivo di mettere al centro la tutela dei nati, della gestante per altri e dei genitori intenzionali, ovvero coloro che hanno fatto ricorso alla tecnica. "Una legge - sottolinea Filomena Gallo, segretario dell'Associazione - che si fondi sul principio di 'solidarietà', che tuteli tutti i soggetti coinvolti nella tecnica di PMA con gestazione solidale per altri. Che si basi su libere scelte, tutela della salute, garanzie, trasparenza, piena legalità e tutele assolute in primis dei nati".

(Unioneonline/v.l.)
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