Renzi grazia Bonafede, bocciate le mozioni di sfiducia: "Siamo con Conte" VIDEO
Renzi attacca il ministro, poi annuncia: "Voteremo contro, il governo non può cadere ora"Il Senato ha bocciato le due mozioni di sfiducia al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Quella presentata dal centrodestra è stata respinta con 131 voti favorevoli, 160 sfavorevoli, un astenuto.
Quella di +Europa è stata bocciata con 124 sì, 158 no e 19 astenuti.
Ll'ex premier Matteo Renzi, dopo una giornata di tribolazioni, ha annunciato che Italia Viva voterà "contro le mozioni di sfiducia, ma riconosciamo al centrodestra e Emma Bonino di aver posto dei temi veri. Le mozioni non erano strumentali".
Il motivo del no alla sfiducia è che "il premier ha detto che ove ci fosse stato un voto contrario a un ministro il governo sarebbe andato a casa" e Italia Viva "segue Conte".
In questi casi "il presidente del Consiglio si rispetta e si ascolta: presidente, lei si assume la responsabilità e noi la seguiamo. In un Paese che ha 31mila morti, l'11% di deficit stimato, che vede il debito pubblico verso il 160%, la disoccupazione prevista al 15%, chi si ritiene un patriota istituzionale rispetta quello che dice il presidente del Consiglio se fa parte della maggioranza".
Poi Italia Viva ha precisato: "I nostri voti hanno tenuto in piedi il governo", un avvertimento al premier e alla maggioranza giallorossa.
"Sono soddisfatto, ora al lavoro", ha dichiarato il Guiardasigilli dopo il no alle due mozioni.
L'INTERVENTO DI BONAFEDE - "E' totalmente falsa l'immagine di un governo che avrebbe spalancato le porte delle carceri addirittura per i detenuti più pericolosi", ha detto il ministro della Giustizia, difendendosi dalle accuse di cattiva gestione degli istituti penitenziari durante l'emergenza Covid.
I giudici che hanno scarcerato i detenuti in questi ultimi mesi lo hanno fatto in base a leggi "in vigore da 50 anni e che nessuno aveva mai cambiato".
"Grazie al secondo decreto antimafia - ha aggiunto - nel giro di due settimane tutti i condannati o imputati per reati gravi scarcerati per motivi di salute legati a rischio Covid (che non sono 497 bensì 256) tornano davanti al giudice alla luce del mutato quadro sanitario della fase 2".
(Unioneonline/D)