Tra ricatti e controricatti, il governo domani si gioca la sopravvivenza.

Mancano meno di 24 ore al voto sulla mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede presentata da Emma Bonino e appoggiata dal centrodestra.

Ago della bilancia è Italia Viva, che sfrutta la sua posizione per chiede di contare di più nel governo Conte

Il capo politico M5S Vito Crimi ha lanciato l'avvertimento questa mattina a Sky Tg24: "Sono convinto che la maggioranza voterà compatta. Il ministro della Giustizia è capodelegazione del M5S al governo ed è un ministro importante, se qualcuno della maggioranza vota la sfiducia ovviamente è una sfiducia al governo. Questo è evidente a tutti, ma sono convinto che non ci saranno sorprese".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il presidente della Camera, altro pentastellato, Roberto Fico: "Se Italia Viva vota la sfiducia a Bonafede si apre un problema politico e una crisi di governo, quindi penso che non avverrà".

"Io credo che non ci sarà una nuova maggioranza, ma elezioni. Non credo a governi di unità nazionale, ad altre maggioranze. O si va avanti con questo governo o saranno elezioni", ha aggiunto Fico.

"Non è con le minacce che si risolve la questione", replica il ministro Teresa Bellanova, capodelegazione dei renziani all'interno del governo Conte. E poi rincara: "Nel mio partito c'è una grande spinta ad andare nella direzione del voto favorevole alla mozione di sfiducia, ci stiamo riflettendo e speriamo che capiscano che Italia Viva è fondamentale per mantenere in piedi questo governo".

Poi Bellanova mette sul piatto il vero tema, che nulla ha a che vedere con Bonafede: "Chiediamo che tutta la maggioranza si faccia carico di Italia Shock, perché il Paese è in grande difficoltà e bisogna realizzare questo piano che risponde alle esigenze del Paese, l'Italia ha bisogno di tante opere, grandi e piccole".

Per il Pd parla invece Graziano Delrio: "Spero che Italia Viva non si faccia tentare da una sfiducia, non avrebbe significato per il Paese in un momento così difficile. Confido che tutto si sistemerà dopo l'intervento del ministro, in caso contrario senza dubbio si aprirebbe una crisi di governo. Non è che si può pensare di sfiduciare il ministro della Giustizia e pensare che la cosa si concluda con una pacca sulle spalle".

(Unioneonline/L)
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