Renzi ha un "piano choc" di 120 miliardi per risollevare l'economia italiana. Lo ha presentato oggi a Torino e lo ha messo a disposizione del premier Giuseppe Conte, "a cui Italia Viva chiede di trasformare il piano in un decreto legge del governo".

"Apriremo una campagna d'ascolto che toccherà i ministeri interessati, le associazioni di categoria, i comuni, il volontariato, gli investitori internazionali, le banche, le scuole e le università, in Italia e all'estero. Chiediamo che lo votino tutti, anche le opposizioni", ha dichiarato l'ex premier.

Sarà Italia Viva stessa, ha aggiunto Renzi, a trasformare il piano in un decreto entro il 15 gennaio: "Da forza di maggioranza questo è il nostro contributo per il Paese".

Nel dettaglio, si parla di un piano in sette anni dedicato alle infrastrutture, in particolare a sbloccare opere già finanziate ma bloccate. Primo punto, strade e ferrovie: "Oltre 74 miliardi di opere stradali e ferroviarie bloccate in Italia di queste otto circa per mancanza di finanziamenti, le restanti per la burocrazia. Italia Viva presenterà un elenco di queste opere, come Tav e Gronda all'autostrada Roma-Latina".

Secondo punto: "Investimenti per tre miliardi sui porti e quattro sugli aeroporti". Ancora: "Periferie e piani città: 2,1 miliardi di investimenti delle periferie, più un miliardo per il piano casa e altri tre miliardi dall'accelerazione dei patti territoriali".

Quarto punto, il dissesto idrogeologoci: "25,9 miliardi già disponibili e non spesi, di cui 12,8 per la mitigazione del rischio, 3 per l'edilizia scolastica, 3,9 per reti fognarie e depuratori, 3,1 per il Sisma bonus e 3,1 per il piano invasi e acquedotti".

Ancora: "Scuole e ospedalie, 10 miliardi già distribuiti agli enti locali per progettare e realizzare edifici innovativi e sicuri". Sesto punto, cultura e turismo: "Modello Pompei per valorizzare il patrimonio artistico culturale, ci sono due miliardi di investimenti nel settore culturale bloccati, aiuteremo il ministro Franceschini a spenderli".

Infine, energia: "Accelerazione degli investimenti Terna, Eni, Snam ed Enel nel prossimo triennio, pari a 15 miliardi. Un altro miliardo per una vera transizione ecologica".

"Questi soldi - afferma l'ex premier - ci sono, bisogna solo spenderli accelerando e semplificando le procedure".

Renzi non lesina critiche alla manovra e assicura: "Nelle prossime settimane i nostri parlamentari faranno di tutto per evitare i microbalzelli". Non solo, Italia Viva ha pronto "un piano per rendere l'Irpef più semplice e più bassa a partire dal 2021".

(Unioneonline/L)
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