"Si può andare avanti ma nessuno ricominci a mettere bandierine sulle identità, perché gli italiani sono stanchi e non sono dei cog***ni".

Nicola Zingaretti, reduce da una domenica di tensioni nella maggioranza e colpi bassi dagli ex compagni di partito migrati a Italia Viva, sbotta durante l'intervista con Massimo Giletti a "Non è l'Arena".

"Bisogna mantenere la parola data - ha detto - sennò gli italiani si arrabbiano e ci sarà una rivolta".

Con gli alleati di governo, "non accetto un gioco a chi la spara più grande: se in questo esecutivo qualcuno si illude che può dire che 'siamo d'accordo' ma poi fa polemiche, l'interesse ad andare avanti viene meno. Nessuno faccia il furbetto, si va avanti insieme ma non per occupare le poltrone. Se le condizioni non ci sono, lo si dica ed evitiamo di farci del male".

E "se non ci sono risultati, dobbiamo prenderne atto e dirlo agli italiani, e chi non ce l'ha fatta dovrà rispondere di questo".

A colpirlo, ieri, anche gli attacchi incrociati arrivati dalla Leopolda, dalle polemiche di Matteo Renzi sulla manovra, a Maria Elena Boschi che ha detto che il Pd è il partito delle tasse, fino a Teresa Bellanova che ha parlato di "bande armate" nei dem.

"Bellanova - ha commentato Zingaretti - ha sbagliato: ha fatto veramente una gaffe, è scivolata su una buccia di banana perché bisogna avere memoria di cosa siano state le bande armate nel nostro Paese. Ha sbagliato, è una cosa che non si dice mai".

Per il resto quanto detto alla vecchia stazione ferroviaria di Firenze "è un insieme di fake news. Italia Viva ha sottoscritto e discusso il documento nel Consiglio dei ministri, e ora lo sta contestando".

(Unioneonline/D)
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