Matteo Renzi riparte alla conquista della scena politica.

Con la presentazione all'americana del logo votato online, una V che sembra un gabbiano su sfondo fucsia, parte ufficialmente l'avventura di Italia Viva in un tripudio di musica e luci dell'ex stazione ferroviaria della Leopolda piena di gente. E partono anche gli attacchi.

La vera bomba la lancia Maria Elena Boschi: "Il Partito Democratico sta diventando il partito delle tasse, e noi non siamo il partito delle tasse".

"Mi sembra evidente - ha aggiunto -. Noi le tasse le abbiamo sempre abbassate e vogliamo che adesso non aumentino". Ai cronisti che chiedevano se il Pd sarà l'alleato naturale di Italia Viva alle prossime elezioni politiche: "Credo che sia normale fra partiti diversi considerarsi avversari politici - ha risposto -. Chiaramente ognuno deve avere le proprie proposte e la forza di ottenere la fiducia dei cittadini. Stiamo lavorando al governo insieme con il Pd. Chiaramente ci sono molti valori che sono comuni, però le proposte spesso sono diverse".

L'attacco sulle tasse scatena l'ira dei dem: "Una caduta di stile", la definisce il ministro Francesco Boccia: "Consiglierei a Maria Elena Boschi di essere alternativa alla piazza di oggi a Roma, a Salvini, a Casapound. Spero che quella di Boschi sia stata una scivolata".

"Per Ettore Rosato e Maria Elena Boschi il Pd è il partito delle tasse - fa eco Emanuele Fiano, Pd -. Non sembrava così quando l'altra mattina alle 5 Teresa Bellanova ed Elena Bonetti hanno approvato in Consiglio dei ministri la Legge di Bilancio. Se dovete distruggere per esistere, il viaggio sul Titanic è appena cominciato".

Smorza i toni il segretario del Pd, Nicola Zingaretti: "Non è il momento delle polemiche", ha tagliato corto con i giornalisti che gli chiedevano un commento.

Renzi sul palco e il simbolo di Italia Viva (Ansa)
Renzi sul palco e il simbolo di Italia Viva (Ansa)
Renzi sul palco e il simbolo di Italia Viva (Ansa)

RENZI: "TOGLIETE IL FIASCO A GRILLO" - Non le manda a dire neanche l'ex premier Matteo Renzi, che attacca invece il fondatore del Movimento 5 Stelle: "Avete sentito Grillo: bisogna togliere il voto agli anziani! La verità è che bisogna togliere il fiasco a Beppe Grillo. Ma come si fa a dire di togliere il voto agli anziani?".

Al centro della polemica la boutade del comico genovese, che ieri ha rilanciato la sua proposta del voto ai 16enni in un post provocatorio pubblicato sul suo blog.

ll leader di Italia Viva è tornato anche a criticare Quota 100, il provvedimento votato dal primo governo Conte e che non è stato stralciato dalla manovra dell'esecutivo giallorosso.

"Quando diciamo che non va bene, non stiamo attaccando gli anziani. Stiamo dicendo che 20 miliardi messi tutti insieme per 120.000 persone per me – secondo Salvini sono 190.000 – non mi interessa il numerino, possono essere 150.000, sono un'assurdità", ha detto l'ex premier.

"Gli 80 euro valgono 10 miliardi e vanno a 10 milioni di persone. Venti miliardi a 150.000 persone è un'ingiustizia. Non abbiamo niente contro quelli di Quota 100, non ho niente contro mio zio, ma quello che conta è il concetto di fondo", ha ribadito l'ex segretario del Partito democratico.

(Unioneonline/F-D)
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