Provocazione di Beppe Grillo, che sul suo blog rilancia il dibattito sul voto ai 16enni in un post dal titolo: "Se togliessimo il voto agli anziani?".

Il comico ligure, fondatore e garante del Movimento 5 Stelle, torna così su una proposta già ampiamente discussa dal filosofo ed economista belga Philippe Van Parijs: "L'idea - spiega Grillo in un lungo post - nasce dal presupposto che una volta raggiunta una certa età, i cittadini saranno meno preoccupati del futuro sociale, economico e politico rispetto alle generazioni più giovani, e molto meno propensi a sopportare le conseguenze a lungo termine delle decisioni politiche".

"In tal caso - spiega il comico - i loro voti dovrebbero essere eliminati del tutto, per garantire che il futuro sia modellato da coloro che hanno un reale interesse nel vedere realizzato il proprio disegno sociale. Gli elettori sono in larga misura guidati dal proprio interesse personale, e l'affluenza relativamente bassa degli elettori più giovani potrebbe essere in parte causata dal sentirsi alienati da un sistema politico gestito da persone che non considerano della loro stessa natura".

Ancora: "Se un 15enne non può prendere una decisione per il proprio futuro, perché può farlo chi questo futuro non lo vedrà?", si chiede Grillo, snocciolando alcuni dati. Quello del referendum sulla Brexit, ad esempio: "La maggior parte dei giovani ha votato per restare in Europa, gli over 50 hanno votato il contrario, preferendo quindi un futuro che le nuove generazioni non vogliono".

Quindi, conclude il garante M5S, "le decisioni prese dalle generazioni più anziane influenzano gli interessi di quelli più giovani o non ancora nate".

Privare gli anziani del diritto di voto secondo Grillo "non sarebbe una discriminazione né un'ingiustizia, perché alla fine tutti diventiamo anziani". E "con un preavviso di 5 anni sull'attuazione della legge, anche gli anziani di oggi non si sentirebbero messi in castigo".

(Unioneonline/L)
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