Ore decisive nelle trattative per il nuovo governo.

Alle 18 Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio si sono visti a Palazzo Chigi, luogo simbolico visto che a dividere i due leader c'è proprio il nome del nuovo premier.

Un breve incontro, durato appena 25 minuti. "Il nodo della premiership non è stato sciolto", fa sapere il Pd, ma neanche è stata chiusa la trattativa. E subito dopo arrivano le indiscrezioni dal mondo pentastellato: "Il veto sta per cadere, si va verso il Conte bis".

Zingaretti ci va più cauto: "Il confronto per un governo di svolta è partito. Con un incontro interlocutorio ma positivo abbiamo parlato di contenuti, credo che siamo sulla strada giusta".

Tutto è rimandato alle 21, quando è previsto il colloquio decisivo: con Zingaretti, il vicesegretario Pd Orlando e Di Maio ci sarà anche Giuseppe Conte, che ha lasciato in fretta e furia il G7 di Biarritz per arrivare a Palazzo Chigi subito dopo il primo vertice tra i due leader.

La Lega è alla porta, a fare il tifo per un fallimento delle trattative.

Ma il fatto che i due leader si siano incontrati - e si incontreranno nuovamente questa sera - lascia pensare che l'accordo sia vicino. La rottura, insomma, non c'è stata.

Alla fine i dem potrebbero cedere all'insistenza su Conte e chiedere in cambio ministeri di peso: Economia, Giustizia, Interno.

Oggi c'è stato un vertice dei big del Movimento a Roma, a casa del cagliaritano Pietro Dettori - uomo chiave di Rousseau - per stabilire la linea. All'incontro ha partecipato anche Davide Casaleggio. I pentastellati potrebbero far votare i militanti su Rousseau in caso di accordo con i dem.

Quanto al Pd, i capigruppo Andrea Marcucci e Graziano Delrio hanno incontrato il segretario Zingaretti al Nazareno. "Non ci sono veti, vogliamo parlare di contenuti", ha detto Marcucci uscendo dalla sede del partito.

Superato il veto su Conte? Vedremo, ma l'accordo sembra vicino. "Sono e rimango convinto che serva un governo di svolta per questo Paese. Voglio difendere l'Italia ma anche le idee, la dignità e i valori del Pd. Bisogna ascoltarsi a vicenda, servono elementi di discontinuità sia sui contenuti sia sulla squadra da costruire", ha ribadito Zingaretti.

QUIRINALE - Il Colle ha intanto reso noto il calendario del secondo giro di consultazioni. Si svolgeranno in due giorni e coinvolgeranno tutti i gruppi parlamentari, oltre all'ex inquilino del Quirinale Giorgio Napolitano e ai presidenti delle Camere. Si comincia domani pomeriggio alle 16 con Casellati, alle 17 tocca a Fico. Poi i partiti. I big saliranno al Colle mercoledì pomeriggio, la giornata clou: a sfilare davanti al Capo dello Stato saranno Forza Italia, Pd, Lega e M5S, ultimo gruppo, che dovrebbe essere ascoltato alle 19.

(Unioneonline/L)
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