La Lega incassa il colpo del premier Conte, che da Biarritz chiarisce come la stagione politica con il partito del ministro dell'Interno "è chiusa" e che per lui "non si potrà più riaprire".

Immediata la replica dei salviniani che gli ribattono, a muso duro, di essere passato dalla politica dei porti chiusi al Pd, "in meno di una settimana".

Subito dopo fonti autorevoli, vicine al leader, hanno sottolineato come quella di Conte sia "una posizione personale" e che tradotto significa non solo che il pressing a tutto campo, messo in campo da Matteo Salvini, per ritornare ad una alleanza M5S-Lega, non si fermerà, ma che anche il dialogo tra ex alleati è ancora in piedi.

Su Twitter, intanto, Salvini ha lanciato ieri la foto di un tramonto romano, avvertendo tutti che lui non si tirerà indietro: "Dedicato a voi Amici. Mai arrendersi, mai".

Nella Lega sono ancora in tanti ad essere convinti che una piccola scommessa sul clamoroso dietrofront, sul ritorno all'esecutivo giallo-verde, si può pure fare. Anzi: si deve fare. E, a quanto si apprende, il dialogo tra ex alleati è tuttora in piedi.

I pentastellati Paragone, Buffagni, Di Battista e anche Laura Castelli non nascondono di preferire ancora la Lega. E il ministro leghista Gian Marco Centinaio, tra i più espliciti in questa fase, dopo aver detto alla Stampa che "siamo pronti a tornare al tavolo per fare un nuovo contratto" con il M5S, ha poi confermato che la strada di un possibile recupero dell'alleanza con il partito di Di Maio "è più larga di ieri".

(Unioneonline/v.l.)
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