Botta e risposta a distanza tra il sottosegretario del ministero della Salute Armando Bartolazzi e la giunta regionale.

A innescarlo, la risposta data da Bartolazzi a un'interrogazione del Movimento 5 Stelle in commissione Affari sociali sullo stato degli Accordi di programma per l'edilizia sanitaria nell'Isola.

"La Regione Sardegna - ha detto Bartolazzi - ha a disposizione ancora 243 milioni per l'edilizia sanitaria, ma allo stato attuale non risulta presentata nessuna proposta di Accordo di programma per l'utilizzo delle risorse finanziarie residue".

Pronta la replica dell'assessore alla Sanità di Villa Devoto, Mario Nieddu, che ha diffuso una nota per spiegare: "Le dichiarazioni del sottosegretario della Sanità sul mancato utilizzo delle risorse già stanziate per gli interventi di edilizia e ammodernamento tecnologico certificano, ancora una volta, le gravi mancanze di chi ha governato la Sardegna negli ultimi 5 anni".

Per Nieddu, infatti, i 243 milioni inutilizzati "sono risorse dei sardi ed è nostra ferma intenzione utilizzare ogni singolo centesimo per acquistare nuovi macchinari e realizzare tutti quegli interventi di cui i nostri ospedali e presidi territoriali hanno bisogno. Con il presidente Solinas siamo già al lavoro e l'attenzione su questo tema è massima. Abbiamo approvato in via definitiva il programma di investimenti per interventi in edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico per il triennio 2019 - 2021 e in questi primi mesi di governo ho voluto visitare in prima persona i presidi dell'isola per valutare l'adeguatezza delle strutture e delle attrezzature".

Ancora, aggiunge l'assessore, "la riforma attuata nella passata legislatura ha avuto l'unico effetto di impoverire la nostra sanità e oggi ne paghiamo le conseguenze. Con la riorganizzazione contiamo di dare risposte sul piano organizzativo e riequilibrare l'intero sistema, che oggi è in sofferenza".

"Nelle sue dichiarazioni - prosegue Nieddu - il sottosegretario ha richiamato l'attenzione su una riorganizzazione che segua il Decreto ministeriale 70; ricordo agli amministratori locali presenti all'incontro e che si sono detti d'accordo con questa impostazione, che questo vorrebbe dire chiudere presidi e cancellare servizi. Noi abbiamo intenzione di far valere la peculiarità della nostra isola e dimostreremo che si può riorganizzare bene senza chiudere i presidi. Le soluzioni non saranno calate dall'alto e con l'attuazione degli Stati generali della Salute punteremo al massimo coinvolgimento del territorio".

(Unioneonline/l.f.)
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