Non si placano le polemiche per il Congresso mondiale delle famiglie organizato a Verona dal 29 al 31 marzo.

"Sarà uno straordinario laboratorio di idee e promuoverà azioni di sostegno concrete a favore della famiglia, che è e rimane il nucleo fondante della nostra società", spiega il sindaco Federico Sboarina. "Il congresso esprime i valori in cui questa amministrazione crede. In più accendere i riflettori sulla famiglia, significa porre l'attenzione anche sulla preziosità ed unicità della vita", ha proseguito il primo cittadino leghista.

Ma l'evento è stato bollato da molti come l'occasione per propugnare posizioni "retrograde" e per lanciare attacchi ai diritti delle famiglie non tradizionali.

E le perplessità agitano anche il governo giallo-verde.

Se, da un lato, al Congresso presenzieranno tutti i big del Carroccio, da Matteo Salvini ("Io vado perché non è organizzato da spacciatori e ognuno fa quel che vuole") al governatore veneto Luca Zaia, passando per il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, gli esponenti del Movimento 5 Stelle non nascondono la loro perplessità.

"Non vado a festeggiare il ritorno al medioevo", il commento dell'altro vicepremier, e capo politico pentastellato, Luigi Di Maio.

"Sui diritti non si arretra mai, piuttosto si avanza. Tutto ciò che riporta indietro sul ruolo della donna, sulla libertà di scelta, sulla possibilità di amare chi si vuole, è contro la storia" ha fatto eco il presidente della Camera Roberto Fico.

A gettare benzina sul fuoco anche il "giallo del patrocinio": quello che il Governo avrebbe concesso, ma che invece è stato smentito.

Non solo: l'evento ha provocato scossoni anche in casa Lega.

Il capogruppo del Carroccio in consiglio comunale a Verona, Mauro Bonato, ha infatti rassegnato le dimissioni, in polemica con l'organizzazione per la presenza di alcuni ospiti che sostengono posizioni "oscurantiste" o che pensano che "i gay siano malati".

"Trovo agghiaccianti - ha detto Bonato - le parole dei relatori. Non possiamo accettare che sul palco salga chi equipara omosessualità e satanismo".

E lo stesso Bonato chiosa: "Se il ministro Fontana avesse un po' di dignità si dimetterebbe".

Per gli organizzatori, invece, nessuna volontà di smontare diritti.

"Mi dispiace - ha dichiarato Toni Brandi, presidente del Congresso - per chi tenta di trasformare questo nostro incontro tra leader mondiali, figure istituzionali di primo rilievo e numerosi esperti che parlano del valore e della bellezza delle famiglie in un incontro 'contro' quando si tratta di un incontro 'per' i genitori e i loro figli".

(Unioneonline/l.f.)
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