Il caso Floyd, il 46enne afroamericano morto durante un fermo di polizia a Minneapolis, continua ad infiammare gli Stati Uniti.

Non si fermano infatti proteste e scontri di piazza, nonostante l'istituzione del coprifuoco in diversi Stati. Nel fine settimana le forze dell'ordine hanno arrestato oltre 2.500 persone in una ventina di città, con l'accusa di di violazione del coprifuoco, furto e danneggiamento.

Migliaia di persone si sono radunate anche a Washington, nelle vicinanze della Casa Bianca, con l'edificio che è stato posto in lockdown dal Secret Service.

Alta tensione anche a New York, dove la polizia ha arrestato decine di persone nel corso di una protesta. Tra i fermati anche la figlia del sindaco Bill DeBlasio.

In questo clima esplosivo, Medaria Arradondo, capo della polizia di Minneapolis, si e' recato nel luogo in cui un suo agente ha ucciso George Floyd, anche lui afroamericano, "per rendergli omaggio". E lo stesso Arradondo, anch'egli afroamericano, ha chiesto in diretta tv l'arresto anche degli altri tre poliziotti coinvolti, perché, ha detto, "il silenzio e l'inazione sono complicita''.

Al momento per la morte del 46enne è stato fermato solo uno degli agenti presenti, Derek Chauvin, immortalato in un video mentre tiene un ginocchio sul collo a Floyd, già immobilizzato e, dunque, non in grado di nuocere.

(Unioneonline/l.f.)
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