Gli Stati Uniti incriminano il presidente venezuelano Nicolas Maduro per traffico di droga.

Dopo l'anticipazione del New York Times la conferma arriva anche dal ministro della Giustizia Usa William Barr. Secondo l'accusa, Maduro "ha permesso che il Venezuela fosse usato come un luogo sicuro dai narcotrafficanti", ha detto l'attorney general Usa in una conferenza stampa. E in questo modo "ha inondato gli Stati Uniti di cocaina", ha aggiunto.

Ora il dipartimento di Stato americano offre fino a 15 milioni di dollari per informazioni utili all'arresto del presidente venezuelano e 10 milioni di dollari per informazioni su altri dirigenti venezuelani accusati di narcotraffico insieme a lui: il presidente dell'illegittima assemblea nazionale costituente Diosdado Cabello Rondón, l'ex capo dell'intelligence militare Hugo Carvajal Barrios, l'ex generale dell'esercito Clíver Alcalá Cordones e il ministro dell'Industria e della produzione nazionale Tareck Zaidan El Aissami Maddah.

Coinvolti anche membri delle Forze armate rivoluzionarie (Farc), che hanno finanziato a lungo le loro attività con il traffico di cocaina.

"Il popolo venezuelano merita un governo trasparente responsabile, rappresentativo che serva i bisogni del popolo e non ne tradisca la fiducia tollerando o servendosi di funzionari impegnati in traffici illeciti di narcotici", ha detto il segretario di Stato Mike Pompeo: "Gli Stati Uniti sono impegnati ad aiutare i venezuelani a restaurare la loro democrazia attraverso elezioni presidenziali libere ed eque che garantiscano loro una leadership onesta e competente".

(Unioneonline/D)
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