La guerra vista come un gioco, per trasformare l'incubo in avventura e provare ad allontanare la paura.

Aveva fatto il giro del mondo il video della piccola Selva, sorridente sotto la pioggia di fuoco delle forze governative siriane e russe a Idlib, con il padre che le aveva fatto credere fosse soltanto un gioco, proprio come nel film premio Oscar di Roberto Benigni "La vita è bella".

L'uomo aveva condiviso il video sui social media anche per lanciare al mondo un grido d'aiuto sulla drammatica situazione umanitaria nel nord-ovest della Siria.

Uno struggente appello che è stato raccolto, e che ha permesso alla piccola di salvarsi con la sua famiglia. Perché mentre Turchia e Russia non sono riuscite a trovare un accordo per far tacere le armi e ancora una volta tutto sembra appeso a un braccio di ferro tra Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin, almeno Selva non dovrà più temere le bombe. Funzionari di Ankara hanno scovato tra le macerie di Idlib il padre, Abdullah Mohammed, e organizzato un passaggio sicuro in Turchia.

L'uomo con moglie e figlia si trova adesso nella provincia frontaliera di Hatay, ultimo dei 3,6 milioni di rifugiati siriani accolti in Turchia dall'inizio di guerra, e uno dei pochi fortunati negli ultimi anni, dopo che Ankara ha chiuso i confini, dichiarandosi incapace di accogliere altri sfollati.

Il signor Mohammed ha ringraziato Erdogan e chiesto al mondo di non dimenticarsi di Idlib, da cui secondo l'Onu da inizio dicembre almeno 900mila persone sono fuggite dai raid di Damasco e Mosca, pressando ora in condizioni disperato al confine turco.

"Invece di quello delle bombe, qui sentiamo il suono degli uccelli. Ci sentiamo al sicuro - ha raccontato il padre - ma le nostre menti sono ancora a Idlib. Lì c'è molta gente che sta soffrendo la fame e il freddo". Per la sua famiglia sta iniziando ora una nuova vita.

"Voglio solo che Selva possa crescere come tutti gli altri bambini, che possa andare a scuola", ha spiegato il signor Mohammed. Che però dice di non aver smesso di sognare per lei un futuro nella sua patria: "Spero che la guerra in Siria finisca presto, e che potremo tornare a casa".

(Unioneonline/v.l.)
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