È una vera e propria catastrofe umanitaria quella che si sta delineando a Idlib, nella Siria nord-occidentale, devastata dai combattimenti.

Un milione di siriani, in larga parte bambini e donne, è in fuga dall'offensiva russa e governativa e preme al confine con la Turchia. Ankara, che sostiene le milizie anti-regime contro le forze governative siriane appoggiate dalla Russia, ha eretto una barriera di cemento lungo la frontiera e non intende aprire i valichi.

Un momento d'oro per i trafficanti di esseri umani, contrabbandieri siriani e turchi che hanno alzato in maniera esponenziale il prezzo per far passare oltre confine i civili siriani, da alcune centinaia di dollari fino a tremila dollari.

"La rinnovata offensiva militare a Idlib da parte del regime siriano e dei suoi sostenitori - dichiarano i leader europei riuniti a Bruxelles - sta causando enormi sofferenze umane, ed è inaccettabile. L'Ue invita tutti gli attori a cessare immediatamente le ostilità, a garantire la protezione dei civili e ad attuare pienamente i loro impegni ai sensi del memorandum di Sochi del 17 settembre 2018 - prosegue la nota del Consiglio europeo -. L'Ue sostiene una soluzione politica credibile in linea con la risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e il comunicato di Ginevra".

"La responsabilità per le violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani è della massima importanza. Per questo motivo l'Ue ribadisce il suo appello affinché la situazione in Siria sia deferita al Tribunale penale internazionale", conclude la nota.

(Unioneonline/D)
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