Undici soldati americani sono stati ricoverati in ospedale ad alcuni giorni dall'attacco missilistico iraniano alla base irachena di Al-Asad, avvenuto l'8 gennaio scorso dopo la morte del generale Qassem Soleimani in un raid aereo Usa a Baghdad.

Lo ha confermato alla Cnn il capitano Bill Urban, portavoce del comando centrale degli Stati Uniti, che sovrintende alle truppe in Medio Oriente.

"Mentre non ci sono uomini in servizio uccisi nell'attacco iraniano dell'8 gennaio contro la base di al-Asad, molti sono stati curati per i sintomi di commozioni cerebrali causate dall'esplosione e sono ancora sotto controllo'', ha detto Urban.

Inizialmente il Pentagono (e lo stesso Donald Trump) aveva detto che nell'attacco nessun militare americano era rimasto ucciso o ferito.

"I sintomi sono emersi alcuni giorni dopo il fatto - ha precisato Urban - e sono stati trattati con abbondante cautela - ha precisato Urban -. La procedura standard prevede che tutto il personale presente sul luogo di una esplosione venga sottoposto a screening per lesioni cerebrali traumatiche e, se è il caso, viene sottoposto ad un livello di assistenza più elevato", ha aggiunto.

"Tutti i soldati nelle immediate vicinanze dell'esplosione sono stati visitati e valutati secondo la procedura standard, secondo il Dipartimento della Difesa. Se saranno ritenuti idonei al servizio dopo lo screening, torneranno in Iraq".

(Unioneonline/D)
© Riproduzione riservata