Cinque militari italiani sono rimasti feriti nell'esplosione di una bomba nei pressi di Kirkuk, nel nord dell'Iraq.

Tre di loro hanno riportato lesioni alle gambe (per uno si è resa necessaria un'amputazione) e sono in gravi condizioni.

I soldati coinvolti sono Paolo Piseddu (classe 1973, residente a Siena, ma originario di Orroli), Marco Pisani, Andrea Quarto, Emanuele Valenza e Michele Tedesco. Secondo quanto si è appreso, sono stati investiti dalla deflagrazione di uno Ied, un ordigno rudimentale piazzato in strada, mentre rientravano a piedi verso i loro mezzi.

La squadra, viene riferito, era impegnata in una attività di addestramento ("mentoring and training") delle forze di sicurezza irachene impegnate nella lotta allo Stato islamico.

Dopo essere stati soccorsi, i militari (due in forza al nono reggimento Col Moschin dell'Esercito e

tre al Gruppo operativo incursori Comsubin della Marina) sono stati trasportati in elicottero in un ospedale gestito dagli Usa nella capitale Baghdad.

Le famiglie dei soldati coinvolti sono state informate dell'accaduto.

Lo notizia è arrivata anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in seguito al "gravissimo attentato" ha subito fatto arrivare, attraverso il ministro e i vertici militari, un "messaggio di solidarietà" ai militari feriti e ai loro familiari.

In serata il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha riferito ulteriori particolari: "I primi soccorsi sono avvenuti sul luogo dell'attentato e poi sono stati trasportati a Baghdad, dove stanno ricevendo le cure mediche e l'assistenza necessaria. Alcune lesioni sono gravi ma nessuno è in pericolo di vita. A loro voglio esprimere la vicinanza non solo del governo ma di tutti gli italiani, la vicinanza alle loro

famiglie e a tutti i militari impegnati in Iraq e nelle altre missioni internazionali".

La tragica esplosione arriva a due giorni dall'anniversario dall'attentato di Nassiryia, compiuto proprio in Iraq nel 2003 e costato la vita a 19 italiani.

(Unioneonline/l.f.)
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