Non accenna a placarsi la bufera che ha travolto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, finito nell'occhio del ciclone per aver chiesto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di spendersi per far aprire un'indagine sul possibile candidato democratico alla Casa Bianca Joe Biden e su suo figlio.

Una richiesta mirata - sostengono i proprio i democratici, che per voce di Nancy Pelosi hanno chiesto l'apertura della procedura di impeachment - a gettare fango sul possibile avversario alla presidenziali del 2020.

Dopo le indiscrezioni, sulla stampa Usa è stata diffusa anche la trascrizione del colloquio telefonico incriminato, avvenuto lo scorso 24 luglio.

"Ci sono molte discussioni sul figlio di Biden, che Biden ha fermato l'inchiesta e molte persone vogliono che capire, così qualsiasi cosa tu possa fare con il Procuratore generale sarebbe grande", dice Trump a Zelensky, aggiungendo: "fammi questo favore. Qualunque cosa puoi fare è molto importante che tu la faccia, se è possibile":

Trump, poi, prega il leader di Kiev di contattare sia il ministro Barr sia il suo legale personale Rudolph Giuliani per perfezionare il tutto, senza però legare esplicitamente la richiesta alla questione degli aiuti Usa all'Ucraina.

Durissime le reazioni negli Stati Uniti alle parole del presidente. "Ha tradito il nostro Paese. Questa non è una dichiarazione politica, ma è la dura verità", ha dichiarato Hillary Clinton su Twitter. Trump, ha aggiunto l'ex segretario di Stato, "è un pericolo per le cose che ci mantengono forti e liberi. Sono a favore dell'impeachment".

Dal canto proprio, Trump ha tentato di gettare acqua sul fuoco, spiegando che nella telefonata con il presidente ucraino "non c'è stata alcuna pressione" e che la richiesta di un'indagine per l'impeachment è una "caccia alle streghe". "È stata una telefonata sul nulla", ha concluso Trump, a margine di una riunione al Palazzo di Vetro dell'Onu.

Parole che probabilmente non basteranno a calmare il polverone.

(Unioneonline/l.f.)
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