Il partito del presidente russo Vladimir Putin, già osservato speciale nei giorni scorsi per il gradimento ridotto al minimo storico, esce dalle elezioni amministrative con le ossa rotte.

Russia Unita perde infatti un terzo dei seggi a Mosca, seppur i candidati del partito al governo si aggiudichino comunque la maggioranza, con 26 seggi sui 46 della Duma di Mosca, 14 in meno rispetto ai 40 precedenti.

Tredici sono invece i seggi che dovrebbero andare al Partito comunista, tre al partito di centro sinistra Russia Giusta e altrettanti al liberale Yabloko.

Grande soddisfazione dal leader dell'opposizione, Alexey Navalny, che ha lanciato la sua strategia del "voto intelligente", ovvero scegliere chiunque, in ogni seggio, ha la possibilità di battere i candidati di Putin sulla base del calcolo delle probabilità calcolate da un software coi big data.

Secondo Navalny il partito di Putin avrebbe perso in 24 collegi su 45, dati dunque non troppo lontani dal risultato effettivo.

Complessivamente, erano chiamati alle urne 56 milioni di elettori, quasi la metà degli aventi diritto in tutta la Russia. Molto basso il dato dell'affluenza: a Mosca è stata del 21,63%.

(Unioneonline/v.l.)
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