"La nostra indagine ha scoperto che il governo russo interferì nelle nostre elezioni in modo vasto e sistematico".

Lo ha affermato l'ex procuratore speciale del Russiagate Robert Mueller nel corso della sua audizione alla commissione giustizia della Camera.

Il riferimento è alle presidenziali del novembre 2016, che videro l'elezione di Donald Trump, contro la sfidante democratica Hillary Clinton.

"Nel corso della mia carriera, ho visto diversi attacchi alla nostra democrazia. Lo sforzo del governo russo per interferire nelle nostre elezioni è tra i più gravi. Come ho detto il 29 maggio scorso, questo merita l'attenzione di ogni americano", ha aggiunto, riferendo sull'inchiesta da lui diretta.

"L'indagine non ha stabilito che membri della campagna abbiano cospirato con i russi. Non ci siamo occupati di 'collusione', che non è un termine legale. Piuttosto, ci siamo concentrati" per verificare "se ci fossero prove sufficienti per incriminare un membro della campagna in quanto coinvolto in una cospirazione criminale. Non è successo", ha detto ancora Mueller riassumendo le conclusioni dell'indagine.

IL COINVOLGIMENTO DI TRUMP - Rispondendo ad alcune domande formulate da Jerry Nadler, presidente della Commissione Giustizia della Camera, Mueller ha affermato che il rapporto sul Russiagate non scagiona completamente il presidente Donald Trump e che "il rapporto non ha concluso che il presidente non abbia ostruito la giustizia".

"Potrebbe essere incriminato a fine mandato", ha detto ancora.

Durante l'inchiesta non sono state trovate prove insufficienti della colpevolezza di The Donald nella cospirazione con i russi.

Il capo di Stato avrebbe rifiutato di farsi interrogare, rispondendo per iscritto alle domande degli investigatori.

(Unioneonline/F)
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