Non accenna a placarsi la tensione in Libia dopo che il maresciallo Khalifa Haftar ha annunciato che continuerà la sua offensiva su Tripoli.

L'autoproclamato Esercito nazionale libico guidato dall'uomo forte dell'est della Libia va avanti su terra e su aria, rallentato solo dall'intervento delle forze leali al governo di unità nazionale con sede a Tripoli, riconosciuto dalla comunità internazionale e guidato dal premier Fayez al-Sarraj.

Mentre gli scontri sono arrivati alle porte di Tripoli, a 12 chilometri dal centro, i nervi sono tesi, con al-Sarraj che ha accusato Haftar di "tradirlo" e promesso di rispondere con "forza e fermezza".

"Abbiamo teso le nostre mani verso la pace - ha detto in un discorso in tv - ma dopo l'aggressione da parte delle forze di Haftar e la sua dichiarazione di guerra contro le nostre città e la nostra capitale (...), lui (Haftar, ndr) troverà forza e fermezza".

A livello internazionale la situazione desta molta apprensione dopo che il tentativo del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres di mediare con Haftar è fallito "miseramente - dicono fonti libiche - ormai siamo in una situazione di conflitto vero e proprio".

"Stiamo seguendo ora per ora, con i nostri servizi", e va scongiurata "una risoluzione armata in un conflitto che va risolto, invece, con il dialogo", ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Mentre l'Eni, in raccordo con la Farnesina che segue passo passo le evoluzioni degli eventi, ha deciso di evacuare il personale italiano. Stessa decisione di diversi imprenditori italiani.

Da Dinard, in Francia, i ministri degli Esteri del G7 hanno mostrato unità, esortando "tutte le parti coinvolte ad interrompere immediatamente ogni azione militare e ogni ulteriore movimento verso Tripoli" e ribadendo che "non esiste una soluzione militare".

Intanto l'inviato Onu per la Libia, Ghassan Salamé, ha annunciato che si terrà ugualmente la Conferenza nazionale sulla Libia in programma dal 14 al 16 aprile a Ghadames, nel sudovest del Paese, sotto l'egida dell'Onu: "A meno che circostanze considerevoli non ce lo impediscano", ha precisato.

(Unioneonline/D)
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