La Camera dei Comuni britannica ha votato contro l'emendamento per un secondo referendum e detto sì alla mozione presentata dal governo di Theresa May che prevede un rinvio breve della Brexit, cioè fino al 30 giugno, se i deputati riusciranno ad approvare un accordo di ritiro entro mercoledì prossimo, 20 marzo.

La mozione è passata con 412 voti a favore e 202 contrari.

Se in questo terzo voto sull'accordo Londra-Bruxelles il piano di May dovesse essere nuovamente bocciato, allora il governo chiederà in ogni caso il rinvio della Brexit, ma i termini saranno in quel caso nelle mani dell'Ue. Lo slittamento, ha precisato Bruxelles, non sarà automatico ma dovrà passare dall'ok di tutti i membri.

In questa eventualità, ha avvertito la May, il rinvio potrebbe essere di oltre tre mesi.

Martedì Westminster ha detto per la seconda volta no all'accordo che Theresa May ha raggiunto con l'Ue, mentre ieri la Camera ha votato contro il no-deal. Un paradosso, insomma, che ha reso necessario altro tempo.

Intanto il presidente Usa, Donald Trump, si è detto "sorpreso" di vedere fino a che punto i negoziati sulla Brexit vanno "male": "Penso che si sarebbe potuto negoziare in modo diverso, francamente", ha detto, definendo una "vergogna" la situazione caotica fra Regno Unito e Unione europea.

La May, ha detto il presidente, "sta facendo a pezzi un Paese, in effetti sta facendo a pezzi una serie di Paesi. Le avevo suggerito delle idee, non mi ha ascoltato, va bene, però avrebbe potuto negoziare in un modo diverso".

(Unioneonline/D)
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