Non è in pericolo di vita Gabriele Micalizzi, il fotografo italiano rimasto gravemente ferito da schegge di Rpg che lo hanno raggiunto al volto.

Si trovava in Siria nella zona di Deir Ezzor, dove da sabato va avanti l'offensiva finale contro l'Isis da parte delle forze arabo-curde appoggiate dagli Usa.

Ora si starebbe dirigendo verso Baghdad, a bordo di un velivolo militare statunitense. Ma notizie e smentite si rincorrono: inizialmente sembrava che sarebbe stato portato a Erbil e a un certo punto alcune fonti hanno parlato di Sulaymaniyya, nel Kurdistan iracheno. Non è chiaro se in Iraq il fotografo debba essere ricoverato o se si procederà direttamente al rimpatrio.

Per il Rojava information center, "sarà riportato presto in aereo in Italia".

Anche sulla dinamica dell'incidente non ci sono ricostruzioni precise: il Rojava information center ha riferito su Twitter che il fotoreporter "è stato ferito in un attacco dell'Isis nell'operazione finale in corso per liberare il villaggio di Baghouz dalle ultime sacche del califfato". Pare che fosse su un edificio che è stato bersagliato da colpi di kalashnikov o di Rpg.

Intanto la procura di Roma ha aperto un fascicolo e indaga per attentato con finalità di terrorismo: il pm Sergio Colaiocco ha affidato ai carabinieri del Ros la delega per lo svolgimento delle indagini. La Farnesina, si apprende da fonti diplomatiche, è a lavoro e fin dal primo momento segue il caso per prestare ogni possibile assistenza.

(Unioneonline/D)
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