Continuano senza sosta, in una corsa contro il tempo, le ricerche di Julen, il bimbo di due anni che domenica è caduto in un pozzo all'interno della proprietà di un suo familiare a Totalan, vicino a Malaga, in Spagna.

Questa mattina, grazie all'utilizzo di un robot-sonda dotato di telecamere che ha raggiunto una profondità di 80 metri, sono state trovate alcune tracce biologiche, tra cui alcuni capelli, appartenenti al piccolo.

La conferma è arrivata dagli esami del Dna.

"Ora abbiamo la certezza che Julen è lì sotto", ha dichiarato il delegato del governo in Andalucia Marì Gàmez, "dopo aver trovato le tracce biologiche, scaviamo con ancora più convinzione. Sappiamo che potrebbe essere vicino".

Dopo il ritrovamento il padre del bambino, José Rossello, ha spiegato: "Con mia moglie siamo a pezzi, ma abbiamo ancora la speranza che Julen sia vivo".

Intanto i tecnici stanno cercando di rafforzare le pareti del cavità, lunga 110 metri e larga 25 centimetri, in cui è precipitato il piccolo, dopo aver riscontrato diverse difficoltà nella costruzione del due tunnel attraverso i quali i soccorsi cercavano di arrivare a lui.

La vicenda del bimbo spagnolo ricorda quella avvenuta in Italia, a Vermicino, nel 1981. Alfredino Rampi morì in un incidente analogo, aveva sei anni.

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata