Continua a scendere l'indice Rt calcolato sui casi sintomatici. Nell'ultimo monitoraggio dell'Iss è pari a 1,08, e nella maggior parte delle Regioni si riscontrano valori medi tra 1 e 1,25, in dieci è inferiore a 1, cosa che indica una "diminuzione significativa nella trasmissibilità".

Il più alto è in Basilicata (1,21), il più basso in Sardegna (0,71).

Le Regioni con Rt inferiore a 1 sono: Calabria 0,92, Lazio 0,88, Marche 0,93, provincia di Trento 0,81, Puglia 0,99, Piemonte 0,89, Liguria 0,76, Valle d'Aosta 0,99, Umbria 0,74 e Sardegna 0,71.

Le altre: Basilicata 1,21, Abruzzo 1,06, Campania 1, Emilia Romagna 1,07, Lombardia 1,17, Molise 1,17, Friuli 1,09, Sicilia 1,04, Veneto 1,2, Toscana 1,2, Bolzano 1.

INCIDENZA IN CALO - Per la prima volta da inizio seconda ondata si osserva negli ultimi 14 giorni una diminuzione nell'incidenza dei casi di Covid a livello nazionale: sono 706,27 per 100mila abitanti dal 9 al 22 novembre, nel periodo precedente erano 732,6.

Incidenza che tuttavia, osserva l'Iss, "resta molto alta, e in alcune Regioni è ancora in aumento".

Dati incoraggianti, ma è vietato abbassare la guardia perché è "necessario raggiungere livelli di trasmissibilità significativamente inferiori di 1 consentendo una rapida diminuzione nel numero di nuovi casi di infezione e, conseguentemente, una riduzione della pressione sui servizi sanitari territoriali ed ospedalieri", rileva l'Iss.

Inoltre quasi tutte le Regioni sono a rischio alto o moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane. Nella fattispecie sono 10 le Regioni a rischio alto, le rimanenti a rischio moderato, ma tra queste 7 hanno una "probabilità elevata di progredire a rischio alto".

RICOVERI - Resta alta l'allerta sulla saturazione degli ospedali. Al 24 novembre 17 regioni avevano superato almeno una soglia critica in area medica o terapia intensiva. In Sardegna l'allerta è stata superata nei reparti di terapia intensiva, con il 40% dei posti letto occupati, ben oltre il 30%, soglia di guardia stabilita dal ministero della Salute.

Cinque le Regioni in cui non c'è sovraccarico di terapie intensive: Basilicata, Calabria, Molise, Sicilia e Veneto. Sette quelle in cui non c'è sovraccarico in area medica: Basilicata, Molise, Bolzano, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto.

LE RACCOMANDAZIONI - Per questo "si conferma la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone", ed è fondamentale che "la popolazione eviti le occasioni di contatti con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e resti a casa più tempo possibile".

Insomma, non è il momento di allentare le misure o abbassare il livello d'attenzione, sottolinea l'Istituto superiore di sanità.

(Unioneonline/L)
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