"Le misure del Dpcm illustrate oggi dal premier Conte rappresentano l'ultimo tentativo del governo prima di un inevitabile lockdown totale, se non dovessero funzionare".

Lo afferma il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli.

Quella del governo, sottolinea, "è una grande scommessa per mantenere insieme produzione e tutela della salute, ma se nel giro di 15 giorni gli indicatori peggioreranno, credo sia responsabilità del governo adottare misure ancora più drastiche con un lockdown totale".

Le misure prese oggi, rileva Anelli, "limitano parecchio le libere attività dei cittadini ed il tempo libero ma il fronte lavoro è stato preservato. Tuttavia gli indicatori dell'epidemia sono al momento sfavorevoli e ciò lascia temere che tali misure potrebbero rivelarsi insufficienti".

Andrea Crisanti parla di "misure ad effetto temporneo e non risolutive". E incalza l'esecutivo: "Finché non si elaborerà un piano per consolidare i risultati eventualmente derivanti da misure più restrittive continueremo inevitabilmente in questa spirale di contagi".

Secondo il microbiologo bisogna "mettere in campo un piano di sorveglianza che, una volta che saremo riusciti ad abbassare i contagi attraverso misure più restrittive, riesca a mantenerli bassi e sotto controllo".

Crisanti sottolinea che ci sono "vari esempi di Paesi virtuosi riusciti in questo obiettivo, da Taiwan alla Corea". "Oltre alle misure illustrate dal premier - rimarca - bisognerebbe adottare una strategia che finora in Italia non è stata mai messa in campo, attuando un vero piano di sorveglianza che preveda tracciamenti mirati per interrompere le catene di trasmissione, strumenti informatici efficaci e rafforzamento della capacità di diagnosi".

(Unioneonline/L)
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