Proseguono senza sosta le ricerche del piccolo Gioele Mondello, il bimbo di 8 anni svanito nel nulla in provincia di Messina. La madre, Viviana Parisi, è stata ritrovata senza vita nelle campagne di Caronia, ai margini dell'autostrada Messina-Palermo. Una morte, come è noto, avvolta dal mistero.

Di certo si sa al momento che la donna, 43 anni, dj di professione, era in auto con il bimbo e ha avuto un incidente. Dopo lo scontro con un mezzo di servizio dei tecnici autostradali ha scavalcato il guardrail con il piccolo, svanendo nel nulla.

Dopo cinque giorni il ritrovamento del corpo senza vita a qualche chilometro, tra le campagne, sotto a un traliccio. Del bimbo invece nessuna traccia.

L'autopsia non ha rilevato ferite da armi da taglio o di proiettile. Dunque la pista del delitto ha perso mordente. Eppure resta aperta. Come restano aperte anche altre ipotesi. A cominciare da quella dell'omicidio-suicidio. Viviana avrebbe infatti sofferto di depressione, aggravatasi durante il lockdown. Ha dunque ucciso Gioele, nascondendone il corpicino per poi togliersi la vita?

Oppure, ragionano gli inquirenti, Gioele potrebbe essere morto durante lo scontro e la donna, sotto choc, potrebbe averne occultato il cadavere, per poi sucidarsi.

Ma si valuta anche il sequestro di persona e anche l'attacco di cani o altri animali inferociti. Sulle gambe della 43enne sarebbero infatti stati trovati segni compatibili con morsi.

Sull'ipotesi della morte di Gioele nell'incidente Claudio Mondello, uno dei due legali della famiglia del marito della donna, Daniele, esprime scetticismo: "Non è credibile perché l'incidente occorso è stato di lieve entità", e "se fossero emerse tracce ematiche, dall'analisi della vettura sottoposta a sequestro, stante il clamore suscitato dalla vicenda lo avremmo già saputo". Inoltre, sostiene l'avvocato, "alcuni dei presenti sulla scena dei fatti non si limitano ad un rapido transito ma cercano di prestare soccorso: possiamo ritenere probabile che non si fossero accorti degli esiti di un incidente in danno del bambino? Questa ricostruzione non mi convince affatto".

A scartare questa ipotesi anche i testimoni dell'incidente: "Gioele era vivo - hanno raccontato agli inquirenti - in braccio alla madre, in posizione verticale e senza alcuna ferita".

Lo stesso legale di Mondello ha rivelato che "Viviana temeva che i servizi sociali potessero toglierle il bimbo, perché era stata due o tre volte in ospedale per problemi di carattere mentale".

Le indagini dunque proseguono. Da due giorni i Cacciatori di Sicilia stanno ispezionando i casolari abbandonati, gli anfratti più nascosti per vagliare la presenza di persone o di tracce.

La vicenda, però, resta ancora avvolta dalla nebbia.

(Unioneonline/l.f.)
© Riproduzione riservata